Associazione B.N.O. / Orchestra Jazz della Sardegna

(to) be in jazz 2014

“(To) Be in Jazz”
I Concerti Aperitivo
XIV edizione – “Echoes of an Era”

7-14-21-28 Dicembre 2014 Ore 11.00
Sassari – Palazzo di Città (Teatro Civico)

Dal 7 al 28 Dicembre, presso il Palazzo di Città di Sassari, alle ore 11.00 si rinnova l’appuntamento, atteso dai tanti appassionati di jazz e non, con la quattordicesima edizione della rassegna “(To) Be in Jazz – I Concerti Aperitivo”. La rassegna è organizzata dall’Associazione Blue Note Orchestra, a cui fa capo l’Orchestra Jazz della Sardegna, con il contributo dell’Assessorato alle Culture del Comune di Sassari, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Fondazione Banco di Sardegna.

Nata nel 2001 per approfondire in ogni edizione un tema specifico, la rassegna ha ospitato, tra gli altri, musicisti come Stefano Bollani, Barbara Casini, Maria Pia De Vito, Paolo Fresu, Giorgio Gaslini, Maurizio Giammarco, Javier Girotto, David Linx, Rita Marcotulli, Antonello Salis e Colin Towns.

Come sempre, grazie alla collaborazione del Museo del Vino-Enoteca Regionale della Sardegna di Berchidda, a chiusura dei momenti musicali verranno proposte alcune tra le eccellenze vitivinicole in abbinamento a selezionate realtà produttive dell’agroalimentare: la Cantina Sorres di Laura e Delia Floris a Sennori, Tenuta Asinara di Roberto e Grazia Sassu a Sorso, Tenute Sella & Mosca di Alghero e Cantine Chessa di Giovanna Chessa a Usini che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. I vini sono accompagnati da un percorso di formaggi selezionato dal Consorzio di Tutela Pecorino Sardo Dop e da alcuni prodotti del Panificio di Francesca Sanguinetti di Ozieri.

La rassegna prosegue il tema della scorsa edizione “Echoes of an Era”, in cui venne affrontato un percorso storico incentrato sotto l’aspetto dell’evoluzione stilistica della musica jazz, mentre quest’anno l’attenzione è focalizzata su alcuni dei grandi compositori che hanno espresso valori qualitativi tra i più elevati, nell’ambito di quello stesso percorso storico.

Il viaggio in quattro tappe lambirà i lidi della creatività di Gil Evans e Miles Davis, le menti dietro “Birth of the Cool”, di Thelonious Monk, Duke Ellington e Joe Zawinul. Giganti autentici, compositori straordinari, differenti tra loro ma accomunati dall’essere stati dei fondamentali innovatori non solo della tecnica esecutiva, ma, ciò che conta di più in questo contesto, delle tecniche compositive, e dall’avere creato musica eccezionale che resiste all’usura del tempo ed al passare delle mode.

La rassegna inizia domenica 7 dicembre alle ore 11.00, quando sul palco di Palazzo di Città il Birth of the Cool Ensemble eseguirà una delle opere più importanti dell’intera storia del jazz.

Birth of the Cool è, a distanza di oltre sessant’anni da quando Gil Evans e Miles Davis la concepirono tra la fine degli anni ’40 e i primi ‘50, un’opera il cui smalto non è stato minimamente intaccato dallo scorrere del tempo e dalle infinite evoluzioni stilistiche del Jazz. Il seminterrato di Gil Evans fu il luogo in cui un Davis ormai stanco delle frenesie del Bop trovò nel compositore canadese il partner ideale per creare qualcosa di completamente inaudito. La sintonia tra i due era perfetta, perché entrambi avevano avuto la stessa idea: affrancare il jazz dai timbri e dalle atmosfere del Bebop, elaborando un discorso musicale che, ispirandosi sia a Duke Ellington che a Debussy, prevedesse un approccio molto più disteso e meditato, pieno di controllo e timbricamente innovativo, con coppie di fiati che permettono un’estensione sconosciuta al Bop.

La formazione composta da Francesco Lento (tromba), Massimo Carboni (sax alto), Rossano Emili (sax baritono), Gavino Mele (corno), Salvatore Moraccini ( trombone), Claudio Lotti (tuba), Matteo Cara (pianoforte), Paolo Spanu (contrabbasso) e Gianni Filindeu (batteria), modellata sull’originaria Tuba Band, consente di giocare sui timbri come mai era stato possibile nel jazz fino a quel momento, e ripropone oggi il progetto recuperando filologicamente le partiture originali dell’epoca, eseguendole così come furono concepite da Gil Evans.

Per il secondo appuntamento della rassegna, domenica 14 dicembre sarà la volta di ”Sphere”, un omaggio alla musica di Thelonious Monk. Il chitarrista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Roberto Spadoni ha curato gli arrangiamenti per la formazione “aperta” del Blue Note Jazz Ensemble, che cambierà nel corso dei concerti della rassegna, aprendosi ad interventi ed innesti di musicisti esterni. Si comincia con lo stesso Spadoni, oltre che arrangiatore anche chitarrista ospite della formazione, per questo progetto che coinvolge anche i tre sax di Gian Piero Carta, Massimo Carboni e Marco Maiore (rispettivamente alto, tenore e baritono), le due trombe di Luca Uras e Giovanni Sanna Passino, il trombone di Salvatore Moraccini, Claudio Lotti alla tuba e la ritmica di Alessandro Zolo (contrabbasso) e Massimo Russino (batteria).

Da sempre considerato uno dei grandi irregolari del jazz, principalmente a causa di una personalità dotata di qualche bizzarria e di una musicalità originalissima, che per un po’ lo ha tenuto dentro una nicchia per cultori, Monk è, ad oltre trent’anni dalla morte, avvenuta nel 1982, uno dei compositori più suonati e rispettati, pur non essendo stato particolarmente prolifico. La sua musica conserva una grande potenza espressiva, ed una forza innovativa assolutamente al di là dei suoi tempi. Nel progetto “Sphere” gli arrangiamenti e la direzione di Roberto Spadoni si sviluppano partendo dalle sue esecuzioni pianistiche, amplificando con l’organico orchestrale il caleidoscopio monkiano. Ai brani firmati da Monk, straordinari capolavori quali ‘Round Midnight, Epistrophy, Straight, No Chaser, Introspection, I Mean You, Brilliant Corner e Monk’s Mood, si affiancano alcune composizioni dello stesso Spadoni, scaturite da idee, frammenti e spunti colti dall’universo umano ed espressivo di Monk, per un programma che esalta le caratteristiche peculiari della scrittura monkiana.

Domenica 21, il Blue Note Jazz Ensemble presenterà “Swinging Duke”, omaggio a Duke Ellington con gli arrangiamenti scritti dal compositore arrangiatore, direttore d’orchestra, pianista ed autore di musica per cinema e teatro Paolo Silvestri. Il Blue Note Jazz Ensemble sarà composto per l’occasione da Gian Piero Carta (sax alto), Massimo Carboni (sax tenore), Marco Maiore (sax baritono), Luca Uras ed Emanuele Dau (tromba), Salvatore Moraccini (trombone), Mariano Tedde (pianoforte), Nicola Muresu (contrabbasso) e Luca Piana (batteria). Ospite d’eccezione il trombettista Fabrizio Bosso, il cui abbagliante virtuosismo arricchirà l’impasto sonoro del BNJE. Nel corso della sua carriera, iniziata da giovanissimo, Bosso ha ricevuto una quantità di riconoscimenti e di premi come miglior trombettista jazz italiano, ha partecipato come ospite a numerosi dischi di colleghi e a programmi televisivi, comprese diverse edizioni del Festival di Sanremo, oltre ad aver suonato in un’infinità di concerti in tutto il mondo.

Duke Ellington è uno dei nomi più conosciuti anche dai non appassionati di jazz, e certo rappresenta non soltanto uno dei capisaldi del jazz orchestrale, ma uno dei giganti della musica del XX secolo tout court. Swinging Duke lo omaggia addentrandosi tra alcune delle sue composizioni storiche, tra cui In a sentimental mood, Solitude, Caravan, I let a song go out of my heart, Black and tan Fantasy, Perdido, Jeep blues, in un programma nel quale la formazione del BNJE promette di offrire uno spettacolo indimenticabile.

La rassegna si concluderà domenica 28 dicembre, con il progetto “Fast City”, dedicato al grandissimo Joe Zawinul, forza trainante di formazioni storiche quali Weather Report e Zawinul Syndicate.

“Fast City” è un progetto del trombonista, arrangiatore, compositore e direttore d’orchestra Mario Corvini, che raccoglie senza eccessivi filtri la sostanza della musica di Zawinul mantenendo la forma delle composizioni originali che sono state ri-orchestrate per l’organico del BNJE. Il lavoro di Corvini non è stato semplice, perché come è noto la musica del compositore austriaco si è avvalsa, fin dalla metà degli anni sessanta, di strumentazione elettronica (Zawinul fu uno dei primi ad utilizzare un organo Hammond e fu colui che fece innamorare Miles Davis del suono del Fender Rhodes, e nel corso della sua carriera ha sempre utilizzato un grande numero di sintetizzatori e di altra strumentazione tecnologicamente all’avanguardia), mentre nel BNJE gli unici strumenti elettrici sono la chitarra di Antonio Pitzoi ed il basso di Alessandro Zolo.

Gli altri strumentisti (Luca Uras e Giovanni Sanna Passino tromba, Salvatore Moraccini trombone, Gavino Mele corno, Gian Piero Carta sax alto e tenore, Marco Maiore sax baritono, Luca Piana batteria, oltre allo stesso Corvini che suonerà trombone ed euphonium) utilizzano infatti strumentazione acustica. Ciò ha comportato in fase di arrangiamento la scelta oculata e complessa, data la vastità del repertorio di Zawinul, di offrire una veste più ricca alla sezione fiati ed una formula orchestrale più acustica, rispetto agli originali.

La scelta dei brani ripercorre la musica di Zawinul dagli albori degli anni sessanta fino all’ultimo periodo della sua attività, coprendo quindi un periodo di cinquant’anni, durante il quale il Maestro ha spaziato in lungo e in largo attraverso stili differenti, fino ad arrivare, nella fase finale della carriera, ad un interesse molto marcato per la musica etnica, che sapeva sapientemente miscelare con i suoni delle macchine che tanto amava.

L’Associazione Blue Note Orchestra offre ancora una volta una proposta culturale di qualità, contribuendo ad animare il centro della città nel periodo natalizio.

La prevendita dei biglietti (€ 10,00 per i singoli concerti) e degli abbonamenti (€ 25,00 per i quattro concerti) viene effettuata presso Ticketok, in via Tempio 65 a Sassari (info: 0792822015) e presso la Libreria Messaggerie Sarde in Piazza Castello 11 a Sassari (info: 079230028)

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To Be in Jazz – I Concerti Aperitivo

XIV edizione “Echoes of an Era”
7, 14, 21, 28 Dicembre 2014
Sassari Palazzo di Città Ore 11.00

Domenica 7 ore 11.00
Miles Davis – Gil Evans
“Birth Of The Cool”

Francesco Lento tromba
Massimo Carboni sax alto
Rossano Emili sax baritono
Gavino Mele corno
Salvatore Moraccini trombone
Claudio Lotti tuba
Matteo Cara pianoforte
Paolo Spanu contrabbasso
Gianni Filindeu batteria

Domenica 14 ore 11.00
Thelonious Monk
“Sphere”

Roberto Spadoni chitarra e arrangiamenti
Giampiero Carta sax alto
Massimo Carboni sax tenore
Marco Maiore sax baritono
Luca Uras, Giovanni Sanna Passino tromba
Salvatore Moraccini trombone
Claudio Lotti tuba
Alessandro Zolo contrabbasso
Massimo Russino batteria

Domenica 21 ore 11.00
Duke Ellington
“Swinging Duke”

Paolo Silvestri direzione e arrangiamenti
Fabrizio Bosso tromba solista
Giampiero Carta sax alto
Massimo Carboni sax tenore
Marco Maiore sax baritono
Luca Uras, Emanuele Dau tromba
Salvatore Moraccini trombone
Mariano Tedde pianoforte
Nicola Muresu contrabbasso
Luca Piana batteria

Domenica 28 ore 11.00
Joe Zawinul
“Fast City”

Mario Corvini trombone, euphonium e arrangiamenti
Luca Uras, Giovanni Sanna Passino tromba
Salvatore Moraccini trombone
Gavino Mele corno
Giampiero Carta sax alto, sax tenore
Marco Maiore sax baritono
Antonio Pitzoi chitarra
Alessandro Zolo basso elettrico
Luca Piana batteria